Infatti, è stata dimostrata la capacità delle microplastiche di attraversare la placenta e la barriera intestinale, sito dove si accumulano, modificando la composizione del microbiota

Se non bastasse, le microplastiche possono anche trattenere sulla loro superficie inquinanti organici idrofobici e metalli pesanti, aumentando il carico tossico delle microplastiche stesse.

L’aumento delle concentrazioni di microplastiche altera l’equilibrio dell’asse intestino-cervello, l’importante rete di comunicazione tra le due aree nell’organismo, e ciò può dare origine a lesioni infiammatorie, degradazione dei tessuti, squilibrio mentale, aumento dei ROS e neurodegenerazione.

Il microbiota svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento della salute del sistema immunitario. L’esposizione alle microplastiche cambia in maniera significativa la composizione dell’intestino, portando allo sviluppo di complicanze e disturbi cronici.

I probiotici hanno mostrato un buon potenziale nella gestione di vari disturbi di salute attraverso l’asse intestino-cervello. I probiotici possono mitigare o invertire gli effetti dannosi dei metalli pesanti grazie alla potente azione antiossidante che, riducendo il danno ossidativo cellulare, permette di legare ed eliminare tali composti con una significativa efficacia.

Sono necessarie ulteriori ricerche per riuscire a valutare esattamente il pericolo che le microplastiche possono rappresentare per la salute umana e dell’ambiente e per facilitare la loro completa eradicazione, con l’aiuto di tecnologie innovative e rispettose per la natura.

Bibliografia

Ieshita Pan, Suganiya Umapathy. Probiotics an emerging therapeutic approach towards gut-brain-axis oriented chronic health issues induced by microplastics: A comprehensive review. Heliyon 10 (2024) e32004.